La Piadina Romagnola: storia, ricetta e curiosità

La piadina romagnola è molto più di un semplice cibo: è un simbolo della tradizione gastronomica della Romagna, un prodotto che ha conquistato il cuore (e il palato) di milioni di persone in tutto il mondo.
Nata come pane povero dalle umili origini contadine, oggi è diventata un’icona della cucina italiana, amata per la sua semplicità, versatilità e bontà.
Scopriamo insieme la storia della piadina, le sue varianti e la ricetta originale per prepararla in casa!

Storia della piadina romagnola

Le origini della piadina risalgono a tempi antichissimi. Già gli etruschi preparavano focacce non lievitate, cotte su lastre di pietra, simili alla piadina. La prima testimonianza scritta sulla piadina romagnola risale al 1371, quando il Cardinale Angelico la menzionò fra i tributi che Modigliana doveva allo Stato Pontificio, nell’elenco delle varie gabelle sono scritte “due piade”.

Nel Medioevo, i contadini romagnoli, a seguito della peste del 1300, eliminarono il lievito dalle preparazioni e iniziarono a consumare pane non lievitato, come la piadina, realizzata con farine di diverso tipo: castagna, mais, legumi e ghiande.

Durante il Rinascimento, mentre le focacce azzime scomparvero in gran parte d’Italia, in Romagna la piadina restò un alimento diffuso, soprattutto tra le classi più povere.
Il grande rilancio arrivò nel 1900, quando si diffuse l’uso della farina di grano tenero e nel 1920 lo scrittore Aldo Spallicci la rese celebre attraverso la sua rivista La Piè, consacrandola a simbolo della Romagna.

Negli anni ’40 e ’50, con l’esplosione del turismo sulla Riviera Romagnola, nacquero i primi chioschi di piadina, dove veniva preparata e cotta al momento, conquistando turisti italiani e stranieri.

Nel 2014, la Piadina Romagnola IGP (Indicazione Geografica Protetta) ha ottenuto il riconoscimento ufficiale che ne tutela l’autenticità e la qualità.

La piadina romagnola oggi è uno dei prodotti più conosciuti ed esportati al mondo. Grazie al suo gusto semplice e alla possibilità di farcirla con qualsiasi tipo di riempimento (affettati, formaggi, pesce e verdure) è un cibo che avvolge e appassiona tutti e non è un caso che la piadina è stata celebrata negli anni da poeti, scrittori e cantanti.

Le varianti della piadina romagnola

La piadina romagnola è diffusa in tutta la Romagna, ma cambia aspetto, spessore e nome a seconda della zona:

  • nel Riminese è sottile e larga, più simile a una sfoglia;
  • nel Forlivese e Ravennate è più spessa e di diametro inferiore;
  • nel Cesenate: via di mezzo tra le due versioni.

In base ai dialetti locali, viene chiamata piada, piè, pìda o pièda.

Ricetta originale della piadina romagnola

Al di là delle differenze di aspetto e delle varie personalizzazioni che ogni paese, per non dire famiglia, ha apportato alla ricetta originale, i punti fermi che accomunano tutte le varie ricette sono il suo profumo, la sua fragranza e quel senso di appagamento che si ha nel mangiarla.

Ingredienti per 4 piadine

  • 500 g di farina 1
  • 70 g di strutto (o 60 g di olio extravergine d’oliva)
  • 2-3 g di bicarbonato (o 10 g di lievito per torte salate)
  • 8 g di sale di Cervia
  • Acqua tiepida q.b. (o latte)

Tempo di preparazione 20 minuti, tempo di cottura 5 minuti per piadina.

Preparazione

  1. Disponi la farina a fontana su una spianatoia e aggiungi al centro lo strutto spezzettato, il sale e il bicarbonato.
  2. Inizia a impastare versando acqua tiepida poco alla volta fino a ottenere un composto omogeneo ed elastico.
  3. Lavora l’impasto per circa 10 minuti, poi dividilo in 4 palline.
  4. Stendi ogni pallina con un mattarello fino a raggiungere 4/6 mm di spessore.
  5. Cuoci la piadina su una teglia di terracotta ben calda per circa 5 minuti, bucherellando le bolle con una forchetta e girandola più volte.

Come farcire la piadina romagnola

La piadina è deliziosa sia semplice che farcita, e la puoi farcire con qualsiasi cosa e sarà sempre buonissima.

Le farciture più tradizionali sono piadina con:

  • prosciutto crudo, squacquerone e rucola (la più tipica!);
  • salsiccia e cipolla caramellata;
  • verdure grigliate e formaggio di fossa;
  • in “versione mare” con sardoncini ed insalata;
  • dolce con Nutella o marmellata.

Il tutto accompagnato da un bicchiere di Sangiovese, il vino rosso simbolo della Romagna.

Dove mangiare la vera piadina romagnola?

Se vuoi assaggiare la piadina autentica, ti consiglio di fermarti in:

  • Chioschi storici: piccoli locali dove la piadina viene preparata al momento.
  • Trattorie e osterie romagnole: ideali per provare piadine con ingredienti di alta qualità.
  • Ristoranti tipici: dove puoi gustare la piadina con abbinamenti gourmet.

A Forlì, troverai ottimi posti dove mangiare una piadina indimenticabile!

4 curiosità sulla piadina

  1. Il Guinness World Record per la piadina più grande del mondo è stato stabilito a Savignano nel 2015 quando una squadra di piadinari ne ha steso e cotto una di 295 kg di impasto per 4,85 m di diametro.
  2. esiste un Museo della Piadina a San Giovanni in Marignano (RN);
  3. ogni anno si tiene la “Notte della Piadina”, evento dedicato a questa specialità;
  4. non solo piadina, in Romagna abbiamo anche la PIAVINA.

Ebbene si, L’abbinamento piadina e sangiovese era così perfetto che, la Chef del Ristorante Enoteca La Vecia Cantena d’Là Prè di Predappio Alta – già Cà de Sanzves – (Piazza Cavour 18 Predappio Alta), Barbara Lucchi li ha uniti in matrimonio dando origine alla “Piavèna” o piavina.

Dopo numerosi tentativi, cambi di dosaggi e calibrature fra i vari ingredienti Barbara è riuscita in un miracolo gastronomico come la piadina al Sangiovese.

L’aggiunta del Sangiovese da alla piadina una colorazione violacea, all’olfatto un leggero sentore di vino e al gusto… Al gusto è buonissima, fragrante e gradevole.

La piadina romagnola è molto più di un semplice piatto: è un vero e proprio simbolo della tradizione e dell’ospitalità della Romagna.

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