L’Abbazia di San Mercuriale: Un Viaggio nel Cuore di Forlì

Il simbolo per eccellenza di Forlì è senza dubbio l’Abbazia di San Mercuriale, un luogo che racconta secoli di storia, arte e leggenda. Con il suo maestoso campanile che domina la città, questo straordinario complesso medievale è una tappa imperdibile per chi visita Forlì.

Scopriamo insieme la storia, l’arte e le leggende che circondano questo gioiello medievale, immergendoci in un viaggio dalle sue origini fino ai giorni nostri.

Un tuffo nel passato: le origini dell’Abbazia

Immagina di trovarti in un’epoca lontana, agl’inizi del cristianesimo, quando Forlì era ancora un piccolo centro abitato, in crescita, sotto l’Impero Romano. L’Abbazia di San Mercuriale sorgeva allora al di fuori delle mura cittadine, separata dal resto della città dal placido scorrere del canale di Ravaldino, l’attuale Piazza Saffi era un grande orto.

Questo luogo di culto era un punto di riferimento per la comunità cristiana locale guidata da San Mercuriale.

La storia dell’Abbazia è avvolta nel mistero, e ancora oggi gli studiosi si interrogano sulle sue origini. Alcuni ritengono che la prima cattedrale di Forlì sorgesse proprio qui, prima di essere trasferita nell’attuale Duomo di Forlì. Altri, invece, sostengono che l’Abbazia fosse un semplice centro plebano fuori città.

Fotografia di inizio Novecento che mostra come appariva l'abbazia (prima dei lavori di restauro del 1921) dopo secoli di continui rimaneggiamenti - wikipedia commons
Fotografia di inizio Novecento che mostra come appariva l’abbazia (prima dei lavori di restauro del 1921) dopo secoli di continui rimaneggiamenti – wikipedia commons

Una cosa è certa: questo luogo ha un fascino antico e suggestivo, che ci riporta alle radici della nostra civiltà.

Un’evoluzione continua: l’Abbazia dal Medioevo ai giorni nostri

Nel corso dei secoli, l’Abbazia ha subito numerosi interventi di restauro e trasformazioni, che ne hanno modificato e ampliato l’aspetto e la funzione.

  • Nel Medioevo, dopo un devastante incendio nel 1173, l’Abbazia fu ricostruita in stile romanico e divenne un importante centro monastico benedettino, oltre che un punto di riferimento per i pellegrini che percorrevano la via Romea. I monaci benedettini residenti non solo si dedicavano alla preghiera, ma erano impegnati nella trascrizione di manoscritti e nell’amministrazione della città, contribuendo allo sviluppo della comunità locale;
  • nel Rinascimento, grazie al mecenatismo delle famiglie nobili locali, l’Abbazia si arricchì di cappelle e opere d’arte, ma nonostante i numerosi interventi ha sempre mantenuto il suo fascino austero e solenne;
  • durante l’occupazione napoleonica, i monaci furono espulsi e l’abbazia subì danni e spoliazione di beni;
  • tra il XIX e il XX secolo, pur rimanendo parrocchia, perse il suo ruolo di centro monastico. Durante la Seconda Guerra Mondiale, i bombardamenti alleati causarono gravi danni all’edificio. Nel 1958 papa Giovanni XXIII la elevò alla dignità di basilica minore;
  • Oggi L’abbazia di San Mercuriale è un importante simbolo di Forlì e un luogo di culto attivo.

Un gioiello architettonico: l’esterno della chiesa

Di Sailko Opera propria, CC BY-SA 4.0 commons.wikimedia.org

L’esterno della chiesa colpisce per la sua semplicità e solidità. La facciata in mattoni a vista, tipica dell’architettura romanica, è scandita da archetti ciechi e lesene che ne accentuano la verticalità.

Al centro si apre un elegante portale in marmo bianco, impreziosito da bassorilievi raffiguranti scene bibliche e motivi simbolici. Sopra il portale si trova un rosone che illumina l’interno della chiesa con una luce soffusa e mistica.

Lasciatemelo dire: San Mercuriale è un vero e proprio spettacolo per gli occhi!

Il Campanile: la torre che domina Forlì

Il Campanile di San Mercuriale domina il panorama della città ed è visibile da chilometri di distanza.

Costruito nel 1180, questo capolavoro dell’architettura romanica lombarda alto circa 75 metri, è uno dei più alti d’Italia tra quelli in stile romanico.

Di Sailko – Opera propria, CC BY-SA 4.0, commons.wikimedia.org

La struttura del campanile, con la sua solida muratura in mattoni, con bifore e trifore che si alternano lungo i piani superiori, conferisce alla torre una leggerezza visiva che contrasta con la sua massiccia imponenza.

La sua costruzione ha richiesto grande maestria ingegneristica, con soluzioni architettoniche atte a garantirne la stabilità nonostante l’altezza. E’ un perfetto esempio dell’architettura medievale pensata per durare nei secoli.

Questo capolavoro dell’architettura romanica, con la sua forma slanciata e la sua guglia in mattoni, è stato preso a modello per la ricostruzione del campanile di San Marco a Venezia.

Per chi ama le sfide, è possibile salire i suoi numerosi gradini e godere di una vista spettacolare su Forlì e sulle dolci colline romagnole. Dalla sua sommità, nelle giornate più limpide, è persino possibile scorgere il Mar Adriatico all’orizzonte.

Il chiostro e il convento: un’oasi di pace

Varcando l’ingresso laterale, si accede al chiostro: uno degli angoli più suggestivi dell’abbazia.

Qui, il tempo sembra fermarsi: le colonne in cotto finemente decorate sorreggono arcate armoniose che delimitano uno spazio verde, perfetto per una pausa meditativa.

Un tempo, il chiostro era il cuore della vita monastica, un luogo di preghiera ,studio e lavoro per i frati benedettini.

Al centro del chiostro si trova un antico pozzo, utilizzato per raccogliere l’acqua piovana, a testimonianza dell’autosufficienza della comunità.

Oggi il chiostro è un luogo aperto ai visitatori, ideale per una pausa contemplativa o per immergersi nella storia dell’abbazia.

L’interno della chiesa: un tesoro d’arte

Entrando nell’abbazia, si viene subito avvolti da un’atmosfera solenne e antica. La navata centrale, con le sue colonne in mattoni e le luci soffuse che filtrano dalle vetrate, trasporta il visitatore direttamente nel cuore del Medioevo.

Le tre navate, sorrette da possenti colonne, conducono lo sguardo verso l’altare maggiore, dove si trova il sarcofago di San Mercuriale, una straordinaria opera in marmo del XIII secolo, decorata con scene della vita del santo.

Di Sailko – Opera propria, CC BY-SA 4.0, – commons.wikimedia.org

Passeggiando tra le navate dell’Abbazia, possiamo ammirare le testimonianze delle diverse epoche, dalle colonne romaniche del portale alle lunette affrescate del chiostro, dalle pale d’altare rinascimentali ai monumenti funebri di illustri personaggi.

L’interno dell’Abbazia è un vero e proprio scrigno d’arte, dove possiamo ammirare opere di grandi maestri del passato:

  • La navata destra ospita il monumento funebre di Barbara Manfredi, un capolavoro rinascimentale in marmo, realizzato per la giovane moglie di Pino III Ordelaffi, signore di Forlì. La delicatezza dei dettagli lo rende una delle opere più raffinate del periodo. La cappella del Palmezzano, con affreschi e pale d’altare di questo celebre pittore forlivese.
  • La navata centrale, invece, è un trionfo di affreschi, con le 23 lunette che raccontano la vita di San Giovanni Gualberto.
  • Infine, la navata sinistra ci conduce alla cappella del Santissimo Sacramento e alla cappella Ferri, dove possiamo ammirare altre opere d’arte di grande valore.

Ogni angolo dell’Abbazia racconta una storia, e ci invita a riflettere sul nostro passato.
Tra le opere d’arte custodite all’interno spiccano:

  • numerose opere del XIV secolo, attribuiti alla scuola riminese, che narrano episodi biblici con colori vivaci e dettagli raffinati;
  • il crocifisso ligneo medievale, un’opera di grande intensità espressiva che richiama la devozione popolare dell’epoca;
  • l’affresco della Madonna con Bambino, attribuito alla scuola di Giotto, questa splendida raffigurazione è una delle più importanti testimonianze dell’arte sacra a Forlì;
  • l’Arca di San Mercuriale: un’opera gotica che custodisce le reliquie del santo patrono della città.

Perché l’Abbazia è dedicata a San Mercuriale?

L’Abbazia prende il nome da San Mercuriale, primo vescovo di Forlì e figura centrale nella diffusione del cristianesimo in città. Secondo la tradizione, Mercuriale visse tra il IV e il V secolo e si distinse per la sua opera di evangelizzazione e protezione della comunità cristiana locale.

Una delle leggende più affascinanti narra che il Santo abbia sconfitto un drago che minacciava Forlì, simbolo del paganesimo e delle eresie dell’epoca.

Dopo la sua morte, le sue spoglie furono venerate dai fedeli e sepolte proprio nell’area dove oggi sorge l’Abbazia. Nei secoli successivi, la chiesa divenne un importante luogo di pellegrinaggio e il nome di San Mercuriale rimase legato indissolubilmente alla città.

Ancora oggi, la sua figura è venerata come protettore di Forlì e la sua storia si intreccia con le radici più profonde della città.

Leggende e curiosità

Forlì è una città ricca di leggende, e San Mercuriale non fa eccezione.

Oltre a quella appena citata del Santo che sconfigge il drago, una delle curiosità più suggestive narra dell’esistenza di cripte segrete e passaggi sotterranei che collegavano l’abbazia alla Rocca di Ravaldino, residenza della celebre Caterina Sforza.

Sebbene non vi siano prove concrete, questa ipotesi affascina storici e appassionati di misteri.

Un episodio storico di grande impatto è quello legato alla Seconda Guerra Mondiale.

Nel novembre del 1944, le truppe tedesche in ritirata, minarono il campanile, che rappresentava un punto di riferimento strategico per l’artiglieria nemica, per raderlo al suolo.

In questa situazione drammatica, intervenne Don Pippo (Monsignor Giuseppe Prati), figura carismatica e determinata, che si adoperò per scongiurare la distruzione del campanile. Grazie alla sua mediazione con gli ufficiali tedeschi, riuscì a convincerli a risparmiare l’edificio.

Grazie all’opera di Don Pippo, il campanile di San Mercuriale rimase in piedi. La cittadinanza, riconoscente di questo gesto, ha sempre apprezzato il suo eroismo, tanto da dedicargli la piazza attigua alla chiesa.

Un luogo da vivere

Oggi, l’Abbazia di San Mercuriale è un luogo vivo e pulsante, che continua a svolgere un ruolo importante nella vita della città. Oltre ad essere un luogo di culto, l’Abbazia ospita eventi culturali e mostre d’arte, che ne fanno un punto di riferimento per la comunità locale e per i visitatori.

Dopo la visita, a questo luogo magico, simbolo della città, concediti una passeggiata in Piazza Saffi e magari una sosta in uno dei caffè storici per assaporare l’atmosfera unica di questa città.

Spero che questo mio scritto ti sia piaciuto e ti abbia fatto venire voglia di visitare l’Abbazia di San Mercuriale. Ti aspetto a Forlì, per scoprire insieme le meraviglie di questa città.

Se vuoi scoprire di più su Forlì e sulla Romagna, continua a seguire il nostro blog e a condividere i nostri post.

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La Romagna non è solo mare: 10 motivi per venire a scoprirla

Quando si pensa alla Romagna, la prima immagine che viene in mente è quella delle spiagge dorate della Riviera Adriatica. Ma questa terra ha molto di più da offrire, la Romagna è una terra ricca di storia, cultura ed eccellenze gastronomiche. Chi decide di avventurarsi oltre la costa scoprirà un patrimonio inestimabile fatto di borghi medievali, città d’arte, colline dolci e tradizioni uniche che meritano di essere scoperti in ogni stagione. Qui a seguire ti guiderò alla scoperta delle meraviglie dell’entroterra romagnola, un viaggio tra natura, cultura e sapori autentici.

Ecco 10 motivi per scoprire la Romagna lontano dal mare!

  1. borghi medievali: un viaggio nel tempo;
  2. città d’arte scrigno di cultura;
  3. itinerari naturalistici tra colline e parchi;
  4. la Romagna enogastronomica: un viaggio nei sapori;
  5. le terme e il relax;
  6. eventi e tradizioni tutto l’anno;
  7. strade del vino e sapori unici;
  8. il fascino del mistero e delle leggende;
  9. sport e avventura;
  10. Ospitalità calorosa e autentica.

Borghi medievali: un viaggio nel tempo

La Romagna è costellata di borghi affascinanti, ognuno con la sua storia da raccontare.

San Leo è un borgo incantevole arroccato su un’imponente rupe nella Valmarecchia. Il suo castello, che fu prigione del celebre alchimista Cagliostro, offre una vista spettacolare sulla vallata.

Passeggiando tra le sue strade acciottolate, si possono visitare il Duomo romanico e la Pieve, due gioielli dell’architettura medievale.

Brisighella, tra torri e calanchi, immerso tra le colline dell’Appennino, è uno dei borghi più belli d’Italia.

Qui si può camminare lungo la suggestiva “Via degli Asini”, una strada coperta, un tempo utilizzata dai trasportatori di gesso e si possono visitare la Rocca Manfrediana e il Santuario del Monticino.

Il borgo è ricco di ristoranti enoteche e osterie dove gustare dei sapori tipici della Romagna.

Infine, non si può partire senza aver assaggiato l’olio extravergine locale, famoso in tutta Italia per la sua delicatezza.

Dozza, il borgo dipinto è un museo a cielo aperto: le sue case sono decorate da murales realizzati da artisti internazionali.

Ogni due anni, la Biennale del Muro Dipinto aggiunge nuove opere e rinfresca quelle più datate, rendendo ogni angolo di questo borgo un’esplosione di colori.

Da non perdere la Rocca Sforzesca e una visita all’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna, situata all’interno del castello.

Portico di Romagna, tra storia e natura, è un affascinante borgo medievale incastonato tra le colline dell’Appennino tosco-romagnolo. Le sue stradine in pietra, i ponti suggestivi e le case in sasso raccontano una storia antica.

Il Ponte della Maestà, che attraversa il fiume Montone, offre un panorama pittoresco perfetto per gli amanti della fotografia. Il borgo è anche noto per la sua ospitalità e per le eccellenze gastronomiche, tra cui il tartufo e la cucina tradizionale romagnola.

Le città d’arte: scrigni di storia e cultura

Forlì, Ravenna, Rimini, Cesena e Faenza sono città ricche di storia e cultura:

Ravenna è un tesoro d’arte bizantina, con otto monumenti riconosciuti dall’UNESCO. La Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia e la Basilica di Sant’Apollinare in Classe sono solo alcune delle meraviglie che raccontano la grandezza dell’antico impero bizantino. Un’esperienza unica è ammirare i mosaici dorati che illuminano gli interni delle chiese.

Forlì è una città sorprendente, con un centro storico ricco di testimonianze medievali, rinascimentali, razionaliste. Piazza Saffi, con l’Abbazia di San Mercuriale, è il cuore della città. Il Museo San Domenico ogni anno ospita mostre di rilievo internazionale ed è una tappa imperdibile per gli amanti dell’arte.

Cesena vanta uno dei tesori più preziosi d’Europa: la Biblioteca Malatestiana, la prima biblioteca pubblica d’Europa ancora perfettamente conservata. Passeggiando per il centro storico si può visitare la Rocca Malatestiana e godere della vivace atmosfera della Piazza del Popolo.

L’entroterra riminese offre luoghi incantevoli come Santarcangelo di Romagna, con i suoi vicoli suggestivi, le grotte tufacee e le botteghe artigiane. Montebello, il cui castello è famoso per la leggenda del fantasma di Azzurrina.

Faenza è una città d’arte nota in tutto il mondo per la ceramica: il MIC (Museo Internazionale delle Ceramiche) ospita collezioni uniche e celebra la tradizione artigianale della città.

Itinerari naturalistici tra colline e parchi

Per gli amanti della natura, la Romagna offre paesaggi sorprendenti.

  • Le Foreste Casentinesi, un paradiso verde con le sue faggete secolari nel cuore dell’Appennino, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi è un luogo perfetto per chi ama la natura e il trekking. Qui si possono incontrare cervi, lupi e aquile, esplorare sentieri immersi nel verde e visitare la Diga di Ridracoli, la cascate dell’Acquacheta il Mulino Mengozzi e tanto altro;
  • le saline di Cervia, un ecosistema unico un’area protetta dove è possibile osservare fenicotteri rosa e altre specie rare. Un’esperienza suggestiva è la visita al tramonto, quando la luce riflette sulle vasche d’acqua salata creando paesaggi mozzafiato;
  • Il Parco della Vena del Gesso un’area geologica unica in Europa
    Questa riserva naturale ospita le grotte più spettacolari dell’Emilia-Romagna, tra cui la Grotta del Re Tiberio. Le formazioni rocciose offrono panorami unici e sono perfette per escursioni e arrampicate;
  • il Parco del Delta del Po, con le sue valli è un paradiso per gli amanti del birdwatching.

La Romagna enogastronomica: un viaggio nei sapori

Se c’è una cosa che la Romagna sa fare bene è il cibo!

Grazie ai tanti prodotti tipici (il formaggio di fossa, il raviggiolo, lo squacquerone, verdure come lo scalogno, la rucola, lo strigolo, il cardo di Romagna, ma anche carne di razza bovina romagnola, carne di castrato, la mora romagnola) e alle sapienti mani delle azdore che trasformano questi ingredienti in maestosi piatti, delizia per il palato, che ti faranno innamorare di questa meravigliosa terra.

La Romagna non è solo cibo, è anche vino, oltre al Sangiovese, al Trebbiano o all’Albana DOCG vini conosciuti un po’ ovunque, qui puoi gustare un calice di Burson, di Pagadebit, di Centesimino e di Cagnina, vini meno famosi, meno commerciali ma buonissimi.

Le terme e il relax

La Romagna è anche una terra di benessere e relax, una terra di terme .

Località come Castrocaro Terme, Bagno di Romagna e Riolo Terme, con le loro acque salso bromo iodiche e carbonate offrono centri termali rinomati, perfetti per trattamenti rigeneranti a base di acque termali e fanghi curativi in scenari suggestivi, perfetti per una pausa di relax.

Eventi e tradizioni tutto l’anno

La Romagna non si ferma mai!

Dalle rievocazioni storiche alle sagre dedicate ai prodotti tipici, fino agli eventi culturali ogni occasione è buona per far festa, suonare ballare e mangiare in compagnia ed ogni stagione ha qualcosa di speciale da offrire.

Fra i tantissimi eventi presenti in Romagna ti segnalo:

  • Sagra della Piadina (Bellaria-Igea Marina) – Aprile – Festa dedicata alla regina della cucina romagnola: la piadina!
  • Nove Colli (Cesenatico) – Maggio – La storica gara ciclistica che attira migliaia di partecipanti da tutto il mondo.
  • La Notte di San Giovanni (Cesena) – 23 giugno -Mercatini, erbe aromatiche, musica e tradizioni popolari.
  • Palio del Niballo (Faenza ) – giugno – rievocazione storica in costume delle giostre di origine medievale e si disputa fra cinque rioni della città
  • Festa dell’Ospitalità (Bertinoro) – Settembre – Celebrazione della tradizione romagnola dell’accoglienza con eventi culturali e gastronomici.
  • La Sagra del Tartufo di Sant’Agata Feltria: – Ottobre – Fiera dedicata al pregiato tartufo bianco con mercatini ed eventi enogastronomici.
  • Fiera di San Martino o Sagra dei Becchi (Santarcangelo di Romagna) – Novembre – con le corna appese sotto l’Arco di Piazza Ganganelli, simbolo dell’infedeltà coniugale.

Strade del vino e sapori unici

Le colline romagnole sono punteggiate di cantine e agriturismi dove degustare vini locali e prodotti tipici. Qui potrai percorrere sia in auto che in bicicletta la Strada dei Vini e dei Sapori:

  1. La Strada della Romagna segue il vino Sangiovese attraverso un itinerario tra storia, arte e cultura. I vini rossi principali sono il Romagna Sangiovese DOC, la Cagnina DOC, il Bursôn (Uva Longanesi), il Centesimino e l’Uva del Tundè. Tra i bianchi spiccano il Romagna Albana DOCG, il Trebbiano DOC, il Pagadebit DOC e la DOC Colli di Faenza.
  2. La Strada dei Vini dei Colli di Forlì e Cesena attraversa colline e borghi legati alla tradizione gastronomica romagnola. Qui si trovano vini come il Sangiovese, l’Albana, il Trebbiano, la Cagnina e il Pagadebit, perfetti da abbinare ai piatti tipici della zona, come la piadina, i passatelli e i cappelletti in brodo.
  3. La Strada dei Vini dei Colli di Rimini si snoda tra la Valmarecchia e la valle del fiume Conca, tra borghi medievali e influenze malatestiane. Tra i rossi spiccano il Sangiovese, il Cabernet Sauvignon, il Verucchiese e il Marzabino, mentre tra i bianchi troviamo il Trebbiano Romagnolo, il Biancame e la Rebola.
  4. Strada dell’olio
  5. strada del formaggio di fossa di Sogliano.

Il fascino del mistero e delle leggende

La Romagna è terra di storie affascinanti. Dal Castello di Montebello con il fantasma di Azzurrina, ai racconti legati a Dante Alighieri a Ravenna, fino alle leggende di San Mercuriale a Forlì. Nei boschi dell’Appennino si narrano storie di briganti e creature leggendarie.La Romagna è terra di storie affascinanti. Un viaggio tra storia e mistero che non delude mai.La Romagna è terra di misteri e Un viaggio tra storia e mistero che non delude mai.

Sport e avventura

Per chi ama sport ed adrenalina, la Romagna grazie ai suoi paesaggi collinari e alla varietà di percorsi offre tantissime attività all’aria aperta fra cui :

  • trekking sugli Appennini;
  • escursioni in MTB nei vari parchi naturali fra cui Parco della Vena del Gesso e parco delle foreste casentinesi;
  • parapendio sopra Cusercoli;
  • passeggiate a cavallo sempre nei parchi;
  • percorsi per cicloturisti sulle strade che hanno visto grandi campioni come la salita al Cippo di Carpegna, amata da Pantani;
  • pesca sportiva.

Ospitalità calorosa e autentica

Infine, il vero valore aggiunto della Romagna sono i romagnoli!

Gente accogliente, genuina, sempre pronta a condividere un sorriso e un bicchiere di vino, soprattutto il bicchiere del vino.

Qui l’ospitalità è di casa e ti sentirai sempre il benvenuto!

La Romagna è molto più di una destinazione balneare: è un territorio da scoprire in ogni stagione, tra borghi incantati, città d’arte, paesaggi mozzafiato e una tradizione enogastronomica senza pari. Se state programmando una visita, lasciatevi conquistare dal suo fascino autentico e dai tesori che questa terra ha da offrire

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