7 Cose da vedere a Forlì

Forlì è un tesoro nascosto, un luogo dove il tempo sembra scorrere più lentamente, permettendoti di assaporare ogni dettaglio, ogni angolo, ogni emozione. Forlì è una città che sorprende! Passeggiando tra le sue vie, si respira una storia millenaria che spazia dall’epoca romana fino ai fasti del Rinascimento e alle audaci architetture razionaliste del Novecento. Forse meno conosciuta di altre città emiliano-romagnole, ha un carattere autentico, un cuore vibrante e una bellezza tutta da scoprire.

Seguimi, parcheggiamo in Piazza del Carmine e di qui ci muoviamo a piedi, ti porto a spasso per la città e ti farò conoscere i 7 luoghi imperdibili di Forlì!

  1. Piazza Saffi;
  2. La cattedrale di Santa Croce;
  3. Musei San Domenico;
  4. Palazzo Romagnoli e Palazzo Gaddi;
  5. Parco urbano;
  6. la Rocca di Ravaldino;
  7. Villa Saffi.

1 Piazza Saffi: il salotto di Forlì

Iniziamo il nostro viaggio da Piazza Saffi, il cuore pulsante della città. Questa piazza, con i suoi 87 metri di larghezza e 128 di lunghezza, è una delle più grandi d’Italia, un vero e proprio palcoscenico a cielo aperto, circondata da edifici storici che raccontano secoli di storia.
Circondata da palazzi di grande pregio, offre un viaggio attraverso i secoli:

  • Palazzo Comunale, con la sua Torre dell’Orologio, testimone della storia medievale di Forlì;
  • Palazzo del Podestà e Palazzo Albertini, splendidi esempi di architettura quattrocentesca, oggi sede di mostre;
  • Palazzo Talenti-Framonti ed il Palazzo delle Poste, icone del razionalismo degli anni ’30;
  • Abbazia di San Mercuriale, simbolo della città con il suo imponente campanile alto 75 metri, uno dei più belli d’Italia. Non perdere l’occasione di salire in cima al campanile: dopo 273 gradini, ti aspetta una vista mozzafiato sulla città e sulle colline romagnole;
  • Chiesa del Suffragio emblema del barocco forlivese.

Come vedi un vero e proprio scrigno di cultura.

2 La Cattedrale di Santa Croce: un viaggio nella fede e nell’arte

Proseguiamo la nostra passeggiata lasciandoci Piazza Saffi alle spalle e camminiamo su via Delle Torri, quasi in fondo alla via, sulla destra, troviamo i “giardini Orselli” piccola area verde nel cuore della città e dopo pochi passi raggiungiamo Piazza Ordelaffi dove si nota a destra l’imponente Palazzo della Prefettura ed a sinistra la Cattedrale di Santa Croce meglio conosciuta come Duomo di Forlì.

Questa chiesa, ha subito numerose trasformazioni dal XV secolo ad oggi tanto che la sua facciata ricorda epoche diverse.

Al suo interno custodisce diversi tesori d’arte e fede, come:

  • La Cappella della Madonna del Fuoco, che custodisce l’immagine miracolosa della patrona della città, venerata ogni 4 febbraio;
  • La tomba di Carlo Cignani, celebre pittore bolognese;
  • la fonte battesimale.

Un luogo che racconta la storia spirituale di Forlì attraverso arte e fede. A fianco ad esso troviamo il campanile, abbattuto nella seconda guerra mondiale è stato ricostruito nel 1970.

4 Palazzo Romagnoli e Palazzo Gaddi

Forlì non è solo medievale e rinascimentale, ma ha anche una forte impronta ottocentesca. A due passi da piazza Ordelaffi, troviamo nell’ordine:

Palazzo Gaddi -Corso Garibaldi 96 – sede del Museo del Risorgimento e del Museo Romagnolo del Teatro, dove si trovano cimeli di Aurelio Saffi, Achille Cantoni e Piero Maroncelli.

Palazzo Romagnoli -via Albicini 12- antica dimora nobiliare che ospita la nuova biblioteca Comunale di Forlì .

Entrambi i palazzi sono visitabili su prenotazione e rappresentano una finestra sulla storia più recente della città.

3 Musei San Domenico: un polo culturale di eccellenza

proseguiamo su via Albicini per pochi passi fino a raggiungere Piazza Dante Alighieri e giungiamo in Piazzale Guido da Montefeltro dove troviamo il prestigioso Complesso Museale di San Domenico.

Qui ci aspetta un’immersione nell’arte e nella cultura.

Il complesso museale del San Domenico è formato dal Palazzo Pasquali, Chiesa di San Giacomo Apostolo, Convento dei Domenicani e dal Convento degli Agostiniani, collegati tra loro tramite chiostri interni.
Le sue collezioni e mostre di livello internazionale ne fanno una delle mete artistiche più importanti della regione. Da non perdere:

  1. La Pinacoteca, dedicata al Melozzo da Forlì (pittore forlivese del XV secolo) qui puoi vedere opere molto importanti come il Trittico con Storie della Vergine e Santi dello stesso Melozzo. al Corteo dei Magi del misterioso “Augustinus”, la grande Crocefissione di Marco Palmezzano, la Fiasca fiorita di autore ignoto, oltre ad opere del Guercino, del Cagnacci, di Sacchi, Barbieri, Serra, Cignani ecc.
  2. l’Ebe del Canova, una bellezza unica
  3. Le collezioni civiche del Novecento, tra cui la Collezione Verzocchi e opere di Morandi, Wildt e Cagnacci.

Ogni anno dal 2006 ad oggi, in questo meraviglioso complesso vengono allestite Mostre temporanee di rilievo internazionale, che attirano visitatori da tutta Italia.

In questi giorni potrai visitare la mostra “Il ritratto dell’artista. Nello specchio di Narciso Il volto, la maschera, il selfie.”

Questa nuova mostra si terrà dal 22 febbraio al 29 giugno 2025. Si tratta di un’esposizione di oltre 300 opere d’arte che ripercorrono la storia dell’autoritratto, dalle prime raffigurazioni fino ai giorni nostri. L’esposizione si concentra sull’evoluzione dei modi in cui gli artisti hanno scelto di rappresentare sé stessi, attraverso un percorso che mette in luce le motivazioni, le tecniche e i significati che si celano dietro questa particolare forma d’arte.

Il Complesso Museale San Domenico è un luogo imperdibile per gli amanti dell’arte.

5 Parco Urbano Franco Agosto: Un’Oasi di Relax e Divertimento

Dopo tanto camminare, un po’ di relax nella natura è d’obbligo! Prendendo il vicolo Casaglia, a fianco dei Musei San Domenico e attraversando il sottopasso realizzato artisticamente dai ragazzi del liceo artistico arriviamo al Parco urbano Franco Agosto.

Questo Parco Urbano, con i suoi 26 ettari, è il polmone verde della città. Qui puoi passeggiare, fare sport, ,goderti un picnic all’aria aperta o prendere un caffè al tavolino del Bar.

Al suo interno troverai:

  • Laghetti popolati da anatre e cigni;
  • Aree gioco per bambini;
  • Percorsi salute e campi sportivi;
  • Bar, chioschi di piadina, pub e un ristorante pizzeria;
  • una collina popolata da conigli liberi!

Come vedi questo parco è il luogo ideale per staccare dalla frenesia cittadina e godersi un po’ di aria fresca.

6 La Rocca di Ravaldino: un baluardo di coraggio e potere

Uscendo dal parco all’uscita di via fiume montone e percorrendola nella sua interezza giungiamo a piazzale Ravaldino dove troviamo la Rocca dalla storia millenaria, simbolo di potere e coraggio.

La Rocca di Ravaldino, una cittadella fortificata di origine medievale, ricostruita e rafforzata nel Trecento ed ampliata nel quattrocento.

Forlì ha avuto una storia turbolenta nel Medioevo, e la Rocca di Ravaldino, costruita nel XV secolo, ne è la testimonianza più imponente. Qui Caterina Sforza si rifugiò durante gli assedi e combatté per la libertà della città.

Questa fortezza, che ha visto passare dame e cavalieri, oggi è visitabile durante eventi e spettacoli estivi, un’ottima occasione per immergersi nella storia forlivese.

Sta per concludersi la nostra passeggiata, torniamo al parcheggio dove abbiamo lasciato l’auto e andiamo all’ultima tappa del nostro percorso.

Villa Saffi: sulle orme del risorgimento

A pochi chilometri dal centro, su via Firenze, Villa Saffi ti aspetta con il suo parco secolare e la sua atmosfera di pace.

Questa villa, un tempo residenza del patriota Aurelio Saffi, è un luogo ideale per rilassarsi e scoprire le radici storiche di Forlì. Aurelio saffi, triumviro della Repubblica Romana, amava risiedere in questa villa e proprio in questo luogo morì, il 10 aprile 1890. L’edificio ex convento dei Gesuiti divenne proprietà della famiglia Saffi nel 1740.

La Villa fa parte del circuito “Case Museo dei poeti e degli scrittori di Romagna” conserva arredi d’epoca, libri e cimeli di straordinario interesse, anche di Mazzini, che vi fu ospite in diverse occasioni.

La Villa è circondata da un parco di platani, cipressi, magnolie e altri alberi secolari.
Attualmente in fase di ristrutturazione, è possibile visitare il giardino tutti i sabati e le domeniche dalle 16 alle 19.


Conclusioni e consigli

Ecco qua, in questo meraviglioso parco si conclude il nostro itinerario alla scoperta di Forlì.

Spero di averti incuriosito abbastanza da farti venire voglia di visitare questa città. Forlì è un piccolo tesoro da scoprire con calma: ti conquisterà con la sua autenticità, la sua storia millenaria e la sua bellezza discreta.

Dai, cosa aspetti? Vieni a scoprire le sue meraviglie, i suoi sapori, la sua gente.

Forlì ti aspetta a braccia aperte!

Per aiutarti a pianificare al meglio la tua visita, ho creato una mappa interattiva con le 7 tappe imperdibili di Forlì, tutte facilmente raggiungibili a piedi.

👉 Visualizza la mappa interattiva di Forlì


E per rendere la tua esperienza ancora più speciale, prenota il tuo soggiorno a “Il Pozzo degli Aforismi”!
Un luogo unico, lontano dal caos, dove potrai rilassarti, dormire bene e partire ogni giorno alla scoperta di Forlì e della Romagna.
Ti aspettiamo con il calore e l’ospitalità tipici della nostra terra.

il pozzo

Le tappe suggerite nella nostra mappa si trovano quasi tutte nel cuore del centro storico, ideali per una passeggiata tra piazze, chiese e scorci suggestivi.


Tuttavia, due destinazioni richiedono un po’ di organizzazione:

  • Il Pozzo degli Aforismi si trova a circa 5 km dal centro città, in una zona tranquilla e immersa nel verde. Il modo più comodo per raggiungere il centro è in auto, oppure in bicicletta per chi ama pedalare.
  • Villa Saffi, splendida dimora ricca di storia, è fuori dal centro storico – vicino a il Pozzo degli Aforismi . e facilmente raggiungibile in auto o in bici.

E tu, da dove inizieresti il tuo itinerario a Forlì?

Raccontamelo nei commenti e se hai già visitato la città, condividi la tua esperienza: ogni racconto può ispirare altri viaggiatori.

Benvenuti a Forlì: perché visitarla almeno una volta nella vita

Se stai cercando una città autentica, ricca di storia, cultura e buon cibo, allora Forlì è la destinazione perfetta per te! Spesso sottovalutata rispetto alle vicine Ravenna, Bologna e Rimini, questa città romagnola ha tantissimo da offrire. Ti porto con me alla scoperta di Forlì e ti do 5 buoni motivi perché dovresti assolutamente visitarla almeno una volta nella vita!

  • un tuffo nella storia e nell’arte;
  • il cuore della città: Piazza Saffi;
  • piadina, cappelletti e sangiovese;
  • verde e natura a due passi dal centro;
  • Forlì punto di partenza ideale.

Un tuffo nella storia e nell’arte

Forlì è una città che racconta storie. Passeggiando per il centro, ti ritroverai in una vera e propria macchina del tempo: dall’epoca medievale con la splendida Abbazia di San Mercuriale e la loza de pont de broc fino al periodo razionalista con gli imponenti edifici degli anni ’30, come il Palazzo delle Poste e il Teatro Diego Fabbri.

E poi ci sono i Musei di San Domenico, un vero gioiello dell’arte e della cultura. Qui puoi ammirare mostre di livello internazionale e scoprire capolavori di artisti come Canova, Michelangelo e tanti altri. Se ami l’arte, non puoi perdertelo!

Ma non finisce qui: Forlì ospita anche numerose chiese e palazzi storici che meritano una visita, come la Chiesa di San Pellegrino e il Palazzo Albicini, una delle dimore storiche più affascinanti della città.

Il cuore della città: Piazza Saffi

Ogni città ha la sua anima, e quella di Forlì batte forte in Piazza Aurelio Saffi. Ampia, elegante e circondata da edifici storici, è il luogo perfetto per fare una passeggiata, sorseggiare un caffè e osservare la vita cittadina.

Ti consiglio di salire sul campanile di San Mercuriale per una vista spettacolare sulla città! Da lassù puoi ammirare non solo il centro storico dall’alto ma tutta la città nella sua interezza e, nelle giornate più limpide, persino scorgere le colline romagnole e il litorale.

La piazza, una delle più grandi d’Italia è contornata da palazzi di pregio come palazzo Albertini, palazzo del podestà ed il palazzo delle poste, quindi troverai sempre qualcosa di interessante da vedere!

Piadina, cappelletti e Sangiovese: benvenuti in Romagna!

Diciamolo chiaramente: in Romagna si mangia da Dio! E Forlì non fa eccezione.

Qui puoi gustare la vera piadina romagnola, magari farcita con squacquerone e rucola, oppure lasciarti tentare dai nostri fantastici primi fatti a mano come una volta come i cappelletti in brodo o al ragù, tortelli, garganelli, strozzapreti e altri.

Se sei amante della pasta fresca, devi assolutamente provare anche i passatelli in brodo e le tagliatelle al ragù!

E per accompagnare il tutto? Un bel bicchiere di Sangiovese, il vino rosso tipico della zona, perfetto per brindare alla tua avventura forlivese!

Se vuoi provare un’esperienza autentica, ti consiglio di fermarti in una trattoria tipica o in una osteria storica per assaporare il vero gusto della Romagna. In centro storico ne trovi diverse, molto valide, aperte pranzo e cena, così come trovi Bistrò dove farti un aperitivo a base di prodotti locali e un calice di Sangiovese.

Verde e natura a due passi dal centro

Hai voglia di rilassarti? Il Parco Urbano Franco Agosto è un angolo di pace immerso nel verde, ideale per una passeggiata, un picnic o semplicemente per goderti il sole.

Perfetto anche per chi viaggia con bambini, grazie alle aree gioco e ai numerosi animali che popolano il parco.

E se ami la natura, e hai voglia di farti una gita fuori porta, a pochi chilometri (45) da Forlì trovi le Cascate dell’Acquacheta, citate da Dante nella Divina Commedia, e le colline romagnole, perfette per un’escursione o un tour enogastronomico.

Forlì: il punto di partenza ideale

Un altro motivo per visitare Forlì? È la sua posizione strategica!

Da qui puoi facilmente raggiungere:

  • La Riviera Romagnola (Rimini, Cesenatico, Milano Marittima) in circa 50 km;
  • Ravenna e i suoi famosi mosaici bizantini, a soli 30 km;
  • I borghi medievali delle colline romagnole, come Bertinoro (12 km) e Brisighella (40 km);
  • Bologna, perfetta per una gita culturale, a 70 km;
  • I parchi divertimento più famosi d’Italia: Mirabilandia (40 km), Fiabilandia (55 km), Italia in Miniatura (50 km), il Delfinario di Riccione (60 km) e Aquafan (65 km).


Che tu sia un amante della cultura, del buon cibo, della natura o del divertimento, da Forlì hai tutto a portata di mano.

Ti ho convinto? Forlì ti aspetta!

Forlì è una città che sorprende, perfetta per un weekend o come tappa di un viaggio in Romagna. Vieni a scoprirla, lasciati conquistare dalla sua atmosfera e porta con te un pezzetto di questa meravigliosa terra.

Prepara la valigia e vieni a vivere un’esperienza unica!

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Lòm a Mêrz: il fuoco che illumina la Romagna contadina

Nel cuore della Romagna, dove le tradizioni contadine sono ancora vive, esiste un’usanza che ogni anno, tra la fine di febbraio e i primi giorni di marzo, accende il legame con il passato: Lòm a Mêrz. Questo antico rito agricolo, il cui nome in dialetto significa “Lume a marzo”, si ripete ancora oggi nelle campagne, celebrando la fine dell’inverno e l’inizio di una nuova stagione di speranza e abbondanza.

Ma qual è l’origine di questa tradizione? Come si festeggiava un tempo e come viene celebrata oggi?Con queste mie righe ti guiderò alla scoperta di un pezzo autentico di Romagna, tra storia, folklore e sapori contadini.

Origini e significato di Lòm a Mêrz

Le radici di Lòm a Mêrz affondano in un passato lontano, quando la vita dei contadini era scandita dai ritmi della natura e la terra rappresentava la principale fonte di sostentamento.

Alla fine dell’inverno, con l’arrivo di marzo, si avvicinava il momento della semina, e i contadini sentivano il bisogno di propiziare un raccolto abbondante.

Per farlo, accendevano grandi falò nei campi, simbolo di purificazione e di buon auspicio. Il fuoco, infatti, aveva un duplice scopo: da un lato allontanava gli spiriti maligni e le negatività dell’anno passato, dall’altro riscaldava la terra e segnava il ritorno della luce dopo i lunghi mesi invernali.

Questa pratica ha sicuramente origini pagane, legate ai riti agrari precristiani, ma nel tempo si è intrecciata con la cultura cristiana, diventando un momento di comunità e condivisione.

Attorno ai fuochi si riunivano intere famiglie e vicinati, per mangiare, bere e cantare, rafforzando i legami tra le persone.

Come si festeggiava un tempo

Se potessimo fare un salto indietro nel tempo e immergerci in una serata di Lòm a Mêrz di cento o duecento anni fa, ci troveremmo in una scena affascinante.

I contadini raccoglievano rami secchi, sterpaglie e vecchie fascine per creare grandi cataste di legna nei campi. Al tramonto, con un semplice gesto, il fuoco veniva acceso, e le fiamme illuminavano la notte.

Le famiglie si riunivano attorno al falò, raccontandosi storie, intonando canti popolari e condividendo il cibo preparato per l’occasione.

Uno degli elementi tipici di questa festa era la cucina contadina: si mangiavano piadina calda, formaggi, salumi e, naturalmente, si beveva vino, il robusto Sangiovese della zona. Alcune famiglie preparavano polenta, da gustare con il ragù o con il formaggio di fossa.

Il momento più atteso della serata era la danza attorno al fuoco: uomini e donne ballavano per celebrare la vita e la fertilità della terra.

Il fuoco, elemento centrale del Lòm a Mêrz, ha sempre avuto un forte valore simbolico in molte culture contadine. In Romagna, rappresentava la luce che scaccia le tenebre dell’inverno, purificando la terra e preparandola per le nuove semine. Saltare sopra le fiamme era considerato un gesto di buon auspicio e protezione per l’anno in corso, il fuoco rappresentava la rinascita ed il rinnovamento.

Lòm a Mêrz e fogheraccia guarda il video di Torre dell’Orologio-La bella Romagna.

Lòm a Mêrz oggi: tra tradizione e riscoperta

Oggi Lòm a Mêrz non è più una necessità agricola, un rito propiziatorio, ma rappresenta un momento di forte coesione sociale nelle comunità rurali della Romagna. Queste serate oltre a celebrare l’arrivo della primavera, cono anche l’occasione per condividere storie, leggende e tradizioni orali che vengono tramandate di generazione in generazione. Questo momento di aggregazione è fondamentale per rafforzare i legami comunitari e per mantenere viva l’identità culturale della Romagna. E’ un evento culturale che celebra la tradizione romagnola.

Dal 2000, grazie all’impegno dell’Associazione Il Lume a Marzo, questa tradizione è stata riportata in vita con una serie di eventi diffusi in tutta la Romagna.

Ogni anno, tra fine febbraio e inizio marzo, borghi e campagne si animano con rievocazioni storiche, spettacoli folkloristici e degustazioni di prodotti tipici. Ecco alcune delle località dove si festeggia Lòm a Mêrz oggi:

  • Santarcangelo di Romagna – Uno dei luoghi più suggestivi dove vivere questa tradizione, con eventi nel centro storico e nelle campagne circostanti;
  • Ravenna e dintorni – Alcuni agriturismi e associazioni organizzano serate a tema con falò, canti e racconti di storie contadine;
  • Cesena e Forlì – Qui la tradizione si fonde con la cultura gastronomica locale, con eventi dedicati ai sapori tipici della Romagna;
  • Faenza e il territorio imolese – Dove la celebrazione si intreccia con la storia medievale della città.

Durante queste serate, oltre ai falò, è possibile assistere a spettacoli di musica popolare, laboratori per bambini e racconti di antiche leggende romagnole.

Molti agriturismi e aziende agricole organizzano cene a tema, proponendo piatti della tradizione, Cerca qui la festa che fa per te

I sapori di Lòm a Mêrz: cosa mangiare

Uno degli aspetti più affascinanti di questa festa è senza dubbio il cibo.

Se vuoi vivere appieno l’esperienza di Lòm a Mêrz, e magari ricrearla a casa tua, ecco alcuni piatti tipici da gustare:

  • Piadina romagnola, da farcire con squacquerone, prosciutto crudo o salsiccia alla brace e cipolla;
  • Polenta con ragù o formaggio di fossa, un classico della cucina contadina;
  • Ciambella romagnola, il dolce perfetto per accompagnare un bicchiere di vino dolce;
  • Saba e mistocchine, la saba è uno sciroppo d’uva che si usa per dolcificare, mentre le mistocchine sono piccole focaccine a base di farina di castagne tipiche delle zona bolognese;
  • Vino Sangiovese, non può di certo mancare un buon bicchiere di vino rosso, simbolo della Romagna.

Se partecipi a una serata di Lòm a Mêrz, troverai sicuramente questi piatti sulle tavolate, accompagnati da canti e racconti che ti faranno sentire parte della tradizione.

Perché partecipare a Lòm a Mêrz?

Se ami la Romagna e le sue tradizioni, Lòm a Mêrz è un’esperienza che non puoi perdere. È un’occasione per:

  • Scoprire la cultura contadina e le sue antiche usanze;
  • Godersi una serata attorno al fuoco, con musica e convivialità;
  • Assaporare il meglio della cucina romagnola, in un’atmosfera autentica;
  • Visitare borghi e campagne, immergendoti in una Romagna più intima e genuina.

Ogni anno, sempre più persone si avvicinano a questa festa, riscoprendo il valore della comunità e della condivisione. Se vuoi vivere un momento autentico e speciale, segnati le date e cerca un evento vicino a te: il fuoco di Lòm a Mêrz ti aspetta per illuminare il cammino verso la primavera.

E per rendere la tua esperienza in Romagna ancora più speciale, prenota il tuo soggiorno a “Il Pozzo degli Aforismi”! Ti aspettiamo per farti sentire a casa, con il calore e l’ospitalità tipici della Romagna.